Volnay 1er Cru LES CAILLERETS 2015 – Christophe Vaudoisey

Christophe Vaudoisey è un piccolissimo domaine a conduzione familiare di Volnay, nel cuore della Côte d’Or. Giunta all’ottava generazione, l’azienda è condotta oggi da Christophe con il prezioso supporto del figlio Pierre. Gli 11 gli ettari vitati di proprietà, lavorati secondo i principi della cosiddetta lotta integrata – qui conosciuta come “lutte raisonnée” – sono posti intorno al villaggio dove ha sede la cantina e in altri tre limitrofi ovvero Auxey-Duresses, Meursault e Pommard. Il Pinot Nero recita il ruolo del protagonista, raccontandoci nel calice le diverse espressioni dei vigneti in cui affonda le radici, senza rinunciare alle bacche storiche dell’area, Chardonnay in primis, ma anche l’Aligoté. La famiglia Vaudoisey è storicamente radicata al piccolo villaggio e il legame con il territorio d’origine è testimoniato dalle diverse etichette dedicate all’omonima AOC Volnay.

Appellation che ha sicuramente contribuito storicamente alla fama del Pinot Nero nel mondo, senza però mai raggiungere la cifra mitologica e soprattutto (fortunatamente dico io…) i prezzi di altri villaggi leggendari della regione. Un nome che è da secoli sinonimo di Pinot Nero “leggeri”: non si tratta di un difetto, anzi, ma di una caratteristica e peculiarità derivante dalla particolare composizione dei suoli, che qui trovano nell’importante presenta silicea l’elemento atto a donare un’innata eleganza. Una appellation che non annovera Grand Cru ma esclusivamente vigneti classificati 1er Cru. Grazie alla collega sommelier Luisa Tolomei, che mi ha gentilmente offerto questo souvenir liquido, ho il piacere di raccontarvi il Volnay 1er Cru “Les Caillerets” della splendida annata 2015, firmato Christophe Vaudoisey. Nel rispetto dello stile aziendale, dopo la vendemmia manuale, è svolta la fermentazione in acciaio e la successiva elevazione in fûts de chêne di varie dimensioni, per un minimo di 16 mesi.

Volnay 1er Cru “Les Caillerets” 2015 – Christophe Vaudoisey

100% Pinot Nero

Ultimi raggi rubino su uno sfondo granato lucente, giustamente trasparente. Si contraddistingue per un carattere inizialmente introverso, elegantemente terroso e animale, che concede sprazzi di visibilità alle note fruttate e floreali: grafite e pietra focaia, cuoio, terra bagnata, macis, mirtillo selvatico e violetta. In bocca il discorso cambia, lasciando spazio al frutto succoso e acido di ribes rosso, poi ancora buccia di pomodoro e spezie orientali. Il tannino cesellato regala ulteriore finezza ad un assaggio che pecca solo di una coerente lunghezza.

All prossima!!!

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