Primitivo di Manduria ES 2013 – Gianfranco Fino

La storia del vignaiolo Gianfranco Fino inizia poco più di una dozzina di anni fa, con la scelta di recuperare vecchi alberelli di Primitivo in quel di Sava, nel tarantino, con il prezioso supporto della moglie, Simona Natale. Un’intuizione vincente, come dimostrano i numerosi riconoscimenti conquistati da questo affascinante vino che ho deciso finalmente di stappare dopo averlo atteso a lungo. Il Primitivo di Manduria ES ha un nome facile da ricordare, che apparentemente potrebbe far pensare ad una sigla o alle iniziali di una persona, ma ha invece il significato di passione sfrenata o meglio, secondo lo psicanalista Sigmund Freud che ne coniò il termine, “è la voce della natura nell’animo dell’uomo”. 100% Primitivo da vigne di oltre 60 anni con raccolta delle uve in lieve surmaturazione, fermentazione in acciaio e una maturazione in barrique per 9 mesi, a cui seguono altrettanti in bottiglia.

PRIMITIVO DI MANDURIA ES GIANFRANCO FINO

Rubino impenetrabile che lascia un ricordo giovanile al bordo. Mi conquista da subito, non tanto per le ricche sensazioni fruttate piuttosto per le seducenti spezie orientali che sanno di curcuma e sandalo, a fare da sfondo a intensi profumi di prugna, lampone, marasca matura (quasi in confettura), ginepro, poi fiori di viola e lavanda, tabacco, infine una lieve nota ferrosa. In bocca è “carnale” e mi sorprende per la spalla acida capace di renderlo più “leggero”, con l’importante peso alcolico impercettibile e perfettamente integrato nel ricco corpo. Tannino di magistrale setosità e lunghezza che va oltre l’ordinario, con evoluzioni di fiori e frutti, mentre il finale di bocca racconta di essenze lontane. Un vino che ha tutto e che non stanca mai.

4 tappi

 

 

 

 

Alla prossima!!!

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